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Site Specific - Progetti Musei

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Questo Corpo che mi Abita

Performance e azioni coreografiche site specific

Un progetto di Chelo Zoppi 

a cura di AtelierdelleArti

in collaborazione con Collettivo_A

 

Il pensiero che sostiene la nostra proposta si orienta nell’ambito della Contemporaneità e racconta che la danza, se presa in considerazione per la sua capacità di stimolare una coscienza incorporata dello spazio può essere un forte strumento di rigenerazione urbana e un potenziale attivatore del senso d’appartenenza allo spazio sia pubblico sia privato.

Addentrandosi nella natura del territorio, disseminando eventi e pratiche del corpo in luoghi inaspettati e significativi della città, si favorisce la relazione tra cittadino e bene comune. Collocare la danza all’interno delle aree museali e delle biblioteche delle nostre città, con un progetto che le attraversa, esaltandone le diverse vocazioni, restituisce al Corpo la possibilità di esprimere ed esporre un sapere universale. Il Corpo diventa patrimonio della comunità esattamente come le opere costudite ed esposte nei luoghi dell’arte e della conoscenza. Il Corpo si fa racconto e immagine, diventa l’Abitante appunto, restituendo all’Essere Umano, la sua Sacra centralità, rispetto al vivere gli spazi Urbani, sia nella percezione individuale sia in quella collettiva.

Il corpo ritrovato

 

Entrare in uno spazio vuoto che ospita opere d’arte e scoprirlo e danzarlo lasciando piccole scie dinamiche e tracce di brevi improvvisazioni, tattili e articolari, sino a sviluppare un sistema di prese e contatti, sempre in risonanza con ciò che il luogo racconta per mettere in chiaro il corpo umano che interagisce con lo spazio costruito e ne prende le misure.

 

 

 

A fior di pelle

 

Prendendo spunto dal tema portante della filosofia di Jean-Luc Nancy che vede l’esistenza come esposizione corporea, in cui il corpo è l’essere dell’esistenza, il luogo del suo accadere, proponiamo con A fior di Pelle una serie di performances che si declinano attraverso l’esposizione di corpi che per adiacenza e vicinanza entrano in relazione con le opere e con gli spazi architettonici che le accolgono, andando a inscriversi ove il Vuoto lascia loro spazio d’indagine attraverso movimento e suono.  

 

Inside Out

 

L’idea consiste nell’attuare, attraverso assoli, duetti e azioni coreografiche corali, un flusso attraverso il quale sciogliere la mera fruizione museale per rigenerarla, riversando l’umanità delle opere situate all’interno verso l’aperto. Le performances di danza contemporanea andranno dalle sale interne del Museo Fattori agli spazi esterni, proponendo un percorso che apre a visioni altre, in cui corpo, opere d’arte e paesaggio saranno in costante dialogo.

 

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